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ORGANIZZAZIONI

Includi il gioco nella tua cultura aziendale

Le aziende sono tra gli ambienti che più soffrono di playphobia e di deprivazione da gioco. Ci sono motivazioni socio-culturali precise che hanno portato la nostra società – quella occidentale e determinista in particolar modo – a evitare che lavoro e gioco potessero incontrarsi e prendersi per mano. Il gioco, piuttosto, è visto come il contraltare del lavoro, spesso anche negli ambienti più aperti all’innovazione. Nella Silicon Valley c’è un motto che dice “Work Hard, Play Hard”, potremmo tradurlo così: “Lavora al massimo, gioca/divertiti al massimo”, tuttavia non è questo il messaggio che vorremmo portare al mondo delle organizzazioni. Il gioco non è l’attività da fare nelle pause tra un duro lavoro e l’altro.

Il gioco può, e dovrebbe, essere il lavoro stesso e allo stesso tempo vogliamo che dei momenti di gioco - separati dal lavoro - siano integrati nella vita lavorativa.

people holding miniature figures

Quando il nostro lavoro diventa il nostro gioco e – allo stesso tempo – ci si può dedicare ad attività giocose durante l’orario lavorativo, la cooperazione, la fiducia e la sicurezza migliorano in maniera naturale, turn-over e assenteismo diminuiscono, proviamo piacere e siamo naturalmente connessi: così le relazioni e l’organismo vivente che è l’organizzazione possono fiorire.

Fare in modo che il gioco diventi parte integrante della vita di un’azienda non è un cambiamento che si può fare dalla sera alla mattina (Roma non è stata costruita in un giorno!): sono i modelli culturali stessi dell’azienda che devono poter accogliere un tale paradigma e per fare questo – obiettivo non facile da raggiungere – la gestione del cambiamento deve poggiare su delle basi sistemiche, lungimiranti e avvezze alla complessità.

In Italia da qualche anno stanno avvenendo cambiamenti importanti a livello organizzativo soprattutto grazie all’azione promossa dall’Italian Institute for Positive Organization (IIPO) che – nel percorso di formazione per diventare CHO (Chief Happiness Officer) – ha introdotto il modulo di formazione Fun&Play per quanto riguarda la competenza Positive Practices Strategy.

Portare il gioco all’interno della propria organizzazione vuol dire investire su una tecnologia sociale innovativa e naturale al tempo stesso, che può fare una grande differenza su tanti livelli.

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