Skip to main content

di Anika Luceri

Una scuola che accoglie, che gioca e che ama. Una scuola che permette la risata, lo scambio umano, che facilita i processi di crescita della persona. Una scuola che fa del gioco una modalità del quotidiano.

Giochi di accoglienza al mattino, giochi per condividere, allenare, apprendere.
Questa sarebbe la buona ricetta della scuola ideale, dove il bambino sviluppa le competenze base per vivere nella società, quelle dell’empatia e della relazione attraverso l’atto giocoso, la gioia, la risata.
Una scuola dove la didattica è naturalmente accompagnata dal processo giocoso e tenendosi a braccetto con esso accompagnano il bambino in maniera attiva e felice verso le competenze, la crescita e lo sviluppo. In armonia, pace ed entusiasmo.


Ho avuto il piacere di poter parlare di Gioco ad una quinta di una primaria paritaria che di gioco e amorevolezza si nutre tutto il giorno. Ho scoperto dei maestri meravigliosi che portano la giocosità nelle loro lezioni, ognuno in dosi, approccio e modalità differenti, in una struttura oraria che permette il gioco libero per ricaricare le energie e rinforzare le connessioni.

Una organizzazione che, a mio avviso, funziona davvero molto bene e migliora di molto i risultati in termini di efficacia ed efficienza. Ho organizzato insieme a Cristina Marini (anche lei come me “custode del gioco”) un incontro per presentare il “Manifesto del gioco” con i suoi articoli e la sua mascotte “Virgioco”.

Abbiamo proposto una lettura creativa in una modalità partecipante, dove i bambini sono diventati parte attiva della storia. Abbiamo sperimentato insieme nuovi giochi in una sessione di yoga della Risata, un format perfetto per la facilitazione del gruppo.


Quello che succede, delle volte, sono vere magie. Scopro che nel viaggio in cui cerco terreni fertili, ne trovo alcuni un po’ ostili in cui ci vuole tempo per far comprendere la potenza degli strumenti della gioia nei contesti educativi e formativi. Ne trovo alcuni curiosi e altri che sono ben nutriti di gioco, pronti ad accogliere il nuovo e la cui fioritura si manifesta in insegnanti e bambini felici.


Credo che questo vada raccontato. La magia del gioco va testimoniata, perché per alcuni può sembrare scontato, mentre per molti altri può essere una scoperta che potrebbe davvero fare la differenza.
La scuola, per il bene di chi ne fa parte, delle famiglie e della società tutta, ha bisogno di giocare di più.

di Anika Luceri – Propositiva Attiva